lunedì 16 maggio 2011

NO alla svendita delle spiagge Si al turismo di qualità

NO alla svendita delle spiagge Si al turismo di qualità

Le nostre coste rischiano di essere stravolte dal cemento. Firmate l'appello per impedire che avvenga.

Invitiamo gli amministratori dei comuni costieri e i cittadini a firmare l'appello per impedire l’attuazione del Decreto Sviluppo che all’art. 3 prevede la concessione dell’area demaniale ai privati per 20 anni: di fatto una svendita delle spiagge che non gioverà allo sviluppo del territorio e al turismo.

Con questo decreto le spiagge verrebbero concesse per un tempo lunghissimo senza alcuna gara o controllo e attraverso il diritto di superficie si potranno aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto ciò senza che i Ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente siano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni, parchè a gestire il tutto sarebbe l'Agenzia del Demanio, con Regione e Comune che si spartirebbero gli introiti.

Chiediamo ai Comuni e ai cittadini di prendere una posizione forte e di stare davvero dalla parte del turismo di qualità, quello che oltre all’acqua pulita e servizi efficienti guarda con attenzione alle risorse naturali e al paesaggio, pianificando correttamente lo sviluppo del territorio in modo da migliorare le condizioni di soggiorno per tutti i turisti e non solo. Il decreto del governo invece va esattamente nella direzione opposta poiché salvaguarda solo l’interesse dei gestori degli stabilimenti e degli speculatori edilizi senza portare alcun beneficio a residenti e vacanzieri, che con l’attuazione di questa legge troveranno presto di fronte ad accessi al mare negati se non a pagamento e a spiagge blindate e più care.

Il paesaggio costiero rappresenta un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti gli italiani. Le spiagge e le coste devono essere accessibili e fruibili da tutti i cittadini e non possono essere cedute ai privati in cambio di pochi euro allo Stato o alle amministrazioni locali. Per questo chiediamo ai Sindaci d’impedire che nel territorio da loro amministrato si consumi un simile scempio che porterà sui litorali italiani nuove colate di cemento, perlopiù abusive, con danni incalcolabili per il nostro paesaggio costieri

Sono i sindaci di Capalbio, Maratea, Villasimius, Senigallia, Noto, Otranto, Ostuni, Pollica, Favignana, Isola Capo Rizzuto, Posada e Salve i primi firmatari dell’appello.

Le località costiere che hanno puntato sulla qualità respingono al mittente il decreto del Governo!

Firma anche tu l'appello