venerdì 9 marzo 2012

NO AL CEMENTO SELVAGGIO - NO CAMPO DA GOLF


 NO al Cemento Selvaggio – NO al Campo da Golf
Legambiente Circolo Hippocampus leggendo e osservando il progetto parco dei trulli ha messo in atto le sue valutazioni di impatto ambientale sul  territorio di Polignano a Mare (Bari) zona Ripagnola lato mare e monte della SS16.
La valutazione dell’impatto ambientale consiste nel giudizio complessivo di compatibilità delle opere e degli interventi oggetto della valutazione stessa con le modificazioni dell’ambiente, i processi di trasformazione di questo e l’uso delle risorse, che potrebbero derivare dalla loro realizzazione.
Costituisce una procedura tecnico amministrativa volta alla formulazione di un giudizio di ammissibilità sugli effetti che una determinata azione avrà sull’ambiente globale inteso come l’insieme delle attività umane e delle risorse naturali.
Miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita attraverso:
– la valutazione preventiva degli effetti ambientali che potrebbe provocare un determinato intervento;
– la progettazione tempestiva di interventi di prevenzione per quanto riguarda gli effetti negativi.


Perchè dobbiamo mettere un freno al consumo di suolo?
Ognuno di noi ha bisogno di un po' di suolo. Il suolo su cui si produce la nostra dose giornaliera di alimenti, quello su cui crescono i boschi delle nostre escursioni, il suolo che è parte del nostro paesaggio. Ma anche il suolo distrutto per costruirci la nostra casa, o la strada che ci permette di muoverci a piedi, in bicicletta o in automobile. Da sempre l'essere umano ha consumato un po' di suolo per i propri villaggi e città. Ma da alcuni anni la situazione è cambiata: il consumo di suolo cresce molto più del fabbisogno abitativo. Anzi, si costruisce moltissimo senza nemmeno porsi il problema di dare una casa a chi ne ha bisogno.
Il consumo di suolo negli ultimi decenni ha significato:
- speculazione edilizia a vantaggio di pochi operatori immobiliari e a scapito dell'intera comunità
- uno stato di 'dipendenza' per i comuni, che hanno lottizzato per ottenere entrate economiche tramite gli oneri di urbanizzazione
Il suolo: un bene prezioso,  un bene comune,  di tutti noi.
Il suolo è una risorsa, limitata - come l'acqua e l'aria – e non rinnovabile. Esso è indispensabile per la vita sulla terra, in quanto consente la produzione di alimenti per tutte le specie animali terrestri e quindi anche per l'essere umano. Un bene comune dunque, da tutelare e preservare.
Il suolo ha un valore ambientale, sociale, culturale ed economico, fondamentale per tutta la collettività. Un valore che viene quotidianamente eroso dall'inarrestabile attività edificatoria e dalla dissennata cementificazione dei nostri territori.
Dunque secondo alcune persone  le aree verdi avrebbero un senso solo se vengono utilizzate dai cittadini, altrimenti possono tranquillamente essere sacrificate al "dio" cemento?
"Ai nostri amministratori e tecnici comunali evidentemente sfugge il concetto che le aree verdi accrescono il valore ecologico e la biodiversità dell'ambiente urbano, contribuendo a mitigare gli impatti delle edificazioni e delle attività umane. In pratica: più "verde" in nel territorio  in città significa più benessere per i cittadini".
"E' giunto il momento che  si inizi a porre la questione del "consumo del territorio", parola che, ahimè, non sentiamo mai pronunciare ai nostri amministratori. Va bene parlare di rifiuti ed energie rinnovabili, però di "consumo di territorio" no. Non rientra forse in quella sostenibilità ambientale di cui il Comune si vanta di porre attenzione?

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